Il tramonto dell’ideale

IL TRAMONTO DELL'IDEALE

ideologia

Sono convinto che l'ideologia politica, non soltanto non sia più condivisa dalla società, ma sia diventata pure deleteria per regolamentare il buon vivere sociale.

La mala legge

Prendiamo ad esempio il femminicidio: quante parole, iniziative e campagne di sensibilizzazione sono state fatte? Eppure si continua a sentire notizie di donne trucidate dai propri compagni. Beh, ma questo significa che se ne parla male, si agisce male o si sensibilizza male. Di certo non si può dire che se ne parli poco, perché è da tempo una delle notizie principali dei nostri quotidiani nazionali e non solo. Ma tutto questo, ne sono convinto, ha una causa: lo scarso valore legislativo delle discussioni.

Dover continuare a mettere mano al c.d. "Codice rosso" è sintomo di provvedimenti legislativi inadeguati. Ed è stata l'esperienza personale che m'ha palesato l'inadeguatezza della legge: scoprii che una donna pesantemente pedinata non riceveva tutela dalle forze dell'ordine, di fondo, fino a quando non succedesse qualcosa... Anzi, nella pratica dei fatti, la tutela è intervenuta solo dopo ed in conseguenza del fatto che il soggetto in questione, a seguito di richiesta d'intervento delle forze dell'ordine, abbia aggredito queste ultime.

Si tratta di uno dei credo tanti esempi che si possano fare, ma palesa solo e soltanto una cosa: si legifera male! Non è possibile che del problema del femminicidio se ne discuta da così tanto tempo senza che si sia giunti ad una soluzione del fenomeno. E sono convinto che questo sia frutto del fatto che se ne parli con il cuore, piuttosto che con la testa. Perché sono convinto che la questione del femminicidio non possa essere rimessa in mano ai parenti delle vittime o alle donne indignate. Dev'essere messa nelle mani di chi vanti competenze in materia. Si tratta di padroneggiare il diritto penale, procedurale e sostanziale, oltre che un mucchio di altre competenze che non spettano "all'uomo qualunque".

Se vogliamo risolvere la questione è necessario che tutti coloro che si sentano indignati per il fenomeno, si adoperino per designare le persone maggiormente competenti in grado di affrontare con profitto la questione. Se continueremo ad occuparcene a slogan e proteste avremo sempre ragione, per carità, ma non contribuiremo a risolvere la questione. La sensibilizzazione è necessaria, ma opera sul lungo termine. Per evitare gli orrori e le disgrazie dei nostri giorni bisogna agire sulle menti oramai già bacate; e far questo richiede competenze specifiche e importanti. Competenze che non nascono dall'indignazione e dalla solidarietà, ma dall'esercizio di una professione.

La legge fatta e disfatta

L'ideologia porta allo scontro, no? Mira alla prevaricazione del tipo: "Se ho la maggioranza tu sei fuori". E questo significa che quando una fazione politica governa il Paese, si permette di prendere provvedimenti non condivisi dall'intero Parlamento. Vedi il reddito di cittadinanza, per fare soltanto un esempio, ma si potrebbe citare pure, sempre per esempio la questione della legalizzazione della cannabis ad uso terapeutico.

Non mi interessa concentrarmi sulla bontà o meno dei provvedimenti, quello che mi lascia esterefatto è: cosa significa fare una legge per poi eliminarla nel giro di 4/5 anni?! Quante risorse, tempo e soldi si sprecano a mettere in piedi un dettato legislativo per poi smontarlo? La politica così fatta è ciò che di più lontano possa esistere dalla giustizia. Perché non sarà mai, in nessun caso, giusta una legge nata, discussa e creata ad opera di un'unica fazione politica.

Vogliamo credere che la nostra ideologia politica sappia prevaricare? Liberissimi di farlo, però poi non lamentiamoci se la politica va col vento.

La competenza conviene all'ideale

No, la questione del femminicidio, dell'immigrazione, della legalizzazione della cannabis ad uso terapeutico e qualunque altra, non può essere risolta sulla base di ideologie, slogan o ideali. Non funziona così; sarebbe tutto troppo semplice. Vorrebbe dire che la politica la può fare chiunque. E invece no, ogni questione porta al suo interno una miriade di altre questioni, che soltanto chi vanti serie competenze può padroneggiare.

Torniamo umili, esprimiamoci su ciò che ci compete, torniamo utili alla nostra Nazione.
Ricerchiamo le competenze, non le chiacchiere. Sono le prime a fare la differenza.

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IL TRAMONTO DELL'IDEALE

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Sono convinto che l'ideologia politica, non soltanto non sia più condivisa dalla società, ma sia diventata pure deleteria per regolamentare il buon vivere sociale.

La mala legge

Prendiamo ad esempio il femminicidio: quante parole, iniziative e campagne di sensibilizzazione sono state fatte? Eppure si continua a sentire notizie di donne trucidate dai propri compagni. Beh, ma questo significa che se ne parla male, si agisce male o si sensibilizza male. Di certo non si può dire che se ne parli poco, perché è da tempo una delle notizie principali dei nostri quotidiani nazionali e non solo. Ma tutto questo, ne sono convinto, ha una causa: lo scarso valore legislativo delle discussioni.

Dover continuare a mettere mano al c.d. "Codice rosso" è sintomo di provvedimenti legislativi inadeguati. Si tratta di uno dei credo tanti esempi che si possano fare e palesa solo e soltanto una cosa: si legifera male! E sono convinto che questo sia frutto del fatto che se ne parli con il cuore, piuttosto che con la testa. Perché sono convinto che la questione del femminicidio non possa essere rimessa in mano ai parenti delle vittime o alle donne indignate. Dev'essere messa nelle mani di chi vanti competenze in materia. Si tratta di padroneggiare il diritto penale, procedurale e sostanziale, oltre che un mucchio di altre competenze che non spettano "all'uomo qualunque".

Se vogliamo risolvere la questione è necessario che tutti coloro che si sentano indignati per il fenomeno, si adoperino per designare le persone maggiormente competenti in grado di affrontare con profitto la questione. Se continueremo ad occuparcene a slogan e proteste avremo sempre ragione, ma non contribuiremo a risolvere la questione. La sensibilizzazione è necessaria, ma opera nel lungo termine. Per evitare le disgrazie dei nostri giorni bisogna agire sulle menti oramai bacate; e per fare questo servono competenze specifiche e importanti. Competenze che non nascono dall'indignazione e dalla solidarietà, ma dall'esercizio di una professione.

La legge fatta e disfatta

L'ideologia porta allo scontro, no? Mira alla prevaricazione del tipo: "Se ho la maggioranza tu sei fuori". E questo significa che quando una fazione politica governa il Paese si permette di prendere provvedimenti non condivisi dall'intero Parlamento. Vedi il reddito di cittadinanza, per fare soltanto un esempio.

Non mi interessa concentrarmi sulla bontà o meno dei provvedimenti, quello che mi lascia esterefatto è: cosa significa fare una legge per poi eliminarla nel giro di 4/5 anni?! Quante risorse, tempo e soldi si sprecano a mettere in piedi un dettato legislativo per poi smontarlo? La politica così fatta è ciò che di più lontano possa esistere dalla giustizia. Perché non sarà mai, in nessun caso, giusta una legge nata, discussa e creata ad opera di un'unica fazione politica.

Vogliamo credere che la nostra ideologia politica sappia prevaricare? Liberissimi di farlo, però poi non lamentiamoci se la politica va col vento.

La competenza conviene all'ideale

No, la questione del femminicidio, dell'immigrazione, della legalizzazione della cannabis ad uso terapeutico e qualunque altra, non può essere risolta sulla base di ideologie, slogan o ideali. Non funziona così; sarebbe tutto troppo semplice. Vorrebbe dire che la politica la può fare chiunque. E invece no, ogni questione porta al suo interno una miriade di altre questioni, che soltanto chi vanti serie competenze può padroneggiare.

Torniamo umili, esprimiamoci su ciò che ci compete, torniamo utili alla nostra Nazione.
Ricerchiamo le competenze, non le chiacchiere. Sono le prime a fare la differenza.

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